«Vincere vuol dire mettersi in salvo» dice a Filippo Brusa Marco Torchio, presentando la disciplina che insegna a Milano: il krav maga (in ebraico moderno «combattimento di contatto», fatto nascere negli anni Trenta da Imi Lichtenfeld, che riunì intorno a sé un gruppo di atleti intenzionati a proteggere la comunità ebraica locale.