La trentanovesima puntata di Mondo Galoppo propone un collegamento con la Corea del Sud dove, ormai da tre anni, vive e lavora Luigi Riccardi. L’allenatore sardo non interviene soltanto per parlare di cavalli ma anche per spiegare il «modello sudcoreano», che, pur senza una chiusura totale delle attività, si è dimostrato efficace per arginare il Covid-19, attraverso l’identificazione e il tracciamento di chi è venuto in contatto con il virus e, dunque, con un contenimento selettivo delle persone anziché delle città, come sta avvenendo invece in Italia.
Filippo Brusa ripercorre poi la carriera di Riccardi, che, laureatosi in giurisprudenza, ha deciso di dedicarsi totalmente ai purosangue, diventando allenatore, dopo un proficuo apprendistato da Bruno Grizzetti, alle Scuderie Olona di Varese. L’opinionista tecnico Gian Marco Zanzi chiede all’ospite qual è stato il suo cavallo del cuore e Riccardi non ha dubbi nel rispondere, citando subito Slap Shot, meravigliosa femmina saura, figlia del famoso stallone francese Lycius.
La trasmissione offre anche l’occasione per ricordare l’illustre padre di Luigi: Paolo Riccardi, avvocato sassarese, la cui rilevata figura appare chiaramente nel suo libro «Alla corte dell’Aga Khan – Memorie della Costa Smeralda» (Carlo Delfino editore).
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